2002/17 - Osservatorio sulla Stampa Locale 2001. I giovani, la scuola e l'educazione ai media

 

CONTENUTI

 

      Introduzione

 

      Luigi Vaccari

 

      Responsabile dell'Osservatorio sulla Stampa Locale

 

  1. Parte Prima

 

Le analisi del 2001 dell'Osservatorio sulla Stampa Locale

Modena in vetrina: non solo sicurezza, i quotidiani parlano di più di ambiente

 

 

Sezione I – Modena in Prima Pagina

Sezione II – Approfondimenti tematici su tutto il giornale

Sezione III – I personaggi più visti

 

  1. Parte Seconda

 

Seminario annuale

Giovani di Carta – L'Universo giovanile dai giornali al web

La scuola e l'educazione ai media

 

La Media Education nella scuola dell'autonomia

 

Gianna Cappello

 

Segretaria del MED, Associazione Italiana per l'Educazione ai Media e alla Comunicazione

 

Bambini di Carta

 

Alessandra Falconi

 

Direttrice di Zaffiria – Centro di educazione permanente ai media

 

Accostarsi ai media con spirito critico

 

Gerardo Bombonato

 

Segretario dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia Romagna

 

Giovani nella rete – L'esperienza di Stradanove

 

Stefano Aurighi

 

Direttore di Stradanove  

 

  1. Parte Terza

Ricerca – I conflitti Dimenticati

 

  1. Appendice statistica

 

      5. Appendice metodologica

Osservatorio sulla Stampa Locale

I giovani, la scuola e l’educazione ai media

Rapporto sull’informazione locale nel 2001

 

 

Introduzione

 

di

 

Luigi Vaccari

Responsabile dell'Osservatorio sulla stampa locale

 

Quanto spazio dedicano i quotidiani locali ai giovani? Come vienerappresentato l’universo giovanile sui mezzi di comunicazione? Quali sono i tratti dei giovani che emergono dalle pagine dei giornali e cosa ne pensano i giovani della rappresentazione che di loro viene data? Come può la scuola aiutare i giovani a comunicare meglio se stessi, valorizzando non solo strumenti di comunicazione interni giornalini scolastici e siti Internet, ma anche tv, radio e giornali? Secondo i dati dell’Osservatorio Stampa Locale, nel 2001 sono stati 430 (su 6.035) gli articoli pubblicati in prima pagina sui quotidiani modenesi riguardanti minori e giovani, come vittime o protagonisti di vicende di cronaca che li riguardano. A parlarne maggiormente, nel 34% dei casi, sono state, con 142 articoli, le forze dell’ordine, seguite dagli enti locali con 44. La scuola è fonte di soli 22 articoli dedicati ai giovani mentre il mondo ecclesiale e quello delle associazioni culturali si attestano entrambi a quota 15. Se quindi, nel bene o nel male, di giovani la stampa locale ne parla, rimane più che mai aperta la scommessa di vedere i giovani stessi come fonte di informazione in grado di orientare i mezzi di comunicazione ad una rappresentazione più realistica del loro mondo, dei loro problemi e delle loro aspettative.

Su questo terreno non occorre partire da zero perché i giovani del terzo millennio sono cresciuti imbevuti della cultura di radio, televisione e giornali (meno, per la verità, forse perché troppo simili ai libri di scuola) e, ultimamente,dei new media, tra Internet, messaggi sms dei telefonini,  e-mails  e chat line. Occorrono però itinerari didattici di educazione ai media per affinare spirito critico e capacità di discernimento nella lettura e capacità tecniche e linguistiche nella realizzazione. Spesso in passato si sono rifiutati nella scuola approcci di studio scolastico dei media, per un senso di diffidenza, se non di opposizione aperta, al sistema dei media. Più recentemente il ruolo dei media è stato, e spesso è tuttora, frequentemente inteso in termini puramente strumentali, come semplici sussidi audiovisivi per le diverse discipline.

La scuola dell’autonomia è chiamata ad aiutare i giovani ad affinare uno spirito critico per comprendere il mondo che li circonda anche mediante lo studio dei media e del loro funzionamento. Per far capire loro innanzitutto che non sono finestre sul mondo, ma ne propongono una rappresentazione, per cui quanto si vede e si sente va in qualche misura interpretato e vagliato criticamente. Risultapertanto importante aiutare gli studenti a comprendere e a decodificare i messaggi che i media lanciano ogni giorno, ragionando sui meccanismi di selezione delle notizie e sulle ragioni che stanno dietro a palinsesti e scelte editoriali, per facilitare la crescita della cultura giovanile e per promuovere attraverso di essi la partecipazione dei giovani alle scelte sociali e collettive che li riguardano.

L’interesse degli studenti in queste attività non manca e ne è testimonianza l’alto grado di coinvolgimento di tutta la classe, anche di quegli studenti che solitamente rimangono ai margini della vita scolastica, alla redazione dei giornali scolastici e alla costruzione di pagine web, quando non addirittura alle attività di produzione di audiovisivi e di trasmissioni radiofoniche e televisive, in collaborazione con qualche emittente locale.

Parecchie scuole realizzano già da anni percorsi di lettura e comprensione dei quotidiani, di realizzazione di giornalini scolastici e talvolta anche di video e siti Internet. Queste attività sono straordinarie occasioni per le istituzioni scolastiche di aprirsi al mondo esterno, valorizzando il legame con il territorio, dando senso al lavoro condotto in classe, offrendo informazioni non solo sulla vita della classe ma anche su quella che si svolge fuori dalla scuola, sulle gioie e le difficoltà dell’una e dell’altra.

L’educazione ai media, per il suo impatto interdisciplinare e pluridisciplinare, presenta il vantaggio di essere trasversale a tutte le discipline e dunque di essere particolarmente interessante per tutti i tipi di saperi di cui si occupa la scuola, per cui può rientrare pienamente nel piano dell’offerta formativa e nella parte del curricolo che la scuola può elaborare a livello locale.

Da diversi anni presente a Modena sul terreno della formazione, della ricerca e della comunicazione, il centro culturale F. L. Ferrari si è assunto l’impegno, grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Modena, di costituire un Centro per l’educazione ai media, che si propone come luogo  di formazione dei formatori e di collegamento tra esperti, professionisti della comunicazione, insegnanti ed educatori, in uno scambio di esperienze che sia matrice di idee e di progetti di formazione permanente, a cui ciascuno può portare il proprio contributo.

A partire dalle più consolidate esperienze internazionali di mediaeducation e in collegamento con altri istituti di educazione ai media in Italia, ci si propone di avviare e sostenere progetti didattici di educazione ai mezzi di comunicazione diversificati per gradi e ordini di scuole (dall’alfabetizzazione ai media all’analisi del testo e dell’immagine, dai percorsi di lettura critica di quotidiani e riviste alla produzione di testi ed audiovisivi, dalla analisi della narrazione alla produzione di testi giornalistici anche in vista dell’esame di Stato, …), senza sovrapporsi ad altre iniziative già esistenti, ma semmai integrandole. L’intenzione è quella di promuovere itinerari di educazione non solo ‘con’ i media, intesi come risorsa per l'insegnamento delle attività didattiche tradizionali, ma anche ‘ai’ media, valorizzandoli come ambienti di apprendimento e risorsa integrale per interventi formativi, e ‘per’ i media, per preparare i ragazzi più grandi ad utilizzare i media nei diversi ambiti lavorativi nei quali si troveranno ad operare. 

 

Attorno a questi temi ruotano le analisi e gli interventi contenuti in questa pubblicazione, con il rapporto sulla stampa locale modenese del 2001, l’approfondimento tematico sull’educazione ai media, e gli esiti di una ricerca della Caritas ItalianaFamiglia Cristiana ed a Il Regno sui conflitti dimenticati, a cui ha collaborato l’Osservatorio Stampa Locale del centro F. L.Ferrari per la parte relativa alle analisi della presenza dei conflitti dimenticati sui principali quotidiani nazionali.

Il Quaderno del Ferrari n. 17
Osservatorio sulla Stampa Locale
I giovani, la scuola e l'educazione ai media
Rapporto 2001 sull'Informazione Locale


può essere consultato e preso in prestito presso la Biblioteca del Centro culturale F. L. Ferrari

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