FerrarInforma 2008
“Quant’è etica la finanza?
Come si devono comportare le famiglie?”
“Quant’è etica la finanza? Come si devono comportare le famiglie?”. Questo il tema di scottante attualità su cui ha riflettuto, il 22 ottobre scorso, il direttore centrale della Direzione Operations di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Eugenio Garavini, in occasione dell’incontro organizzato a Palazzo Europa dal Centro F. L. Ferrari.
Per quel che concerne il sistema economico finanziario esistono, secondo Garavini, alcune etiche che, se presenti, consentono di salvaguardare il sistema: l’etica della trasparenza, in base alla quale il cliente deve sapere se ciò che compra o che investe nasconde dei rischi; l’etica della solidarietà, che presuppone il capire che ogni comportamento di acquisto o di vendita incide sul mercato; l’etica del banchiere, secondo la quale la banca deve garantire sempre il patrimonio del risparmiatore. Nel momento in cui in un sistema economico finanziario non si pone alcuna attenzione a questi diversi tipi di etica, crolla ciò di cui la società civile ha bisogno, vale a dire un sistema finanziario in grado di alimentare le imprese, lo Stato e le famiglie.
Garavini è, inoltre, convinto che bisogna trarre degli insegnamenti dalla situazione di crisi esplosa nelle recenti settimane. Nella realtà di oggi prevale uno stile di vita orientato alla spesa, mentre il concetto di risparmio trova scarso sviluppo; occorre, quindi, lavorare sull’educazione dei giovani affinché l’economia e la finanza di prospettiva siano di risparmio anziché di spesa. «Il concetto del risparmio - ha sottolineato - è alla base di una società che vuole costruire qualcosa di prospettiva. Gli americani hanno detto, con questa crisi, che il loro sistema, basato sul credito, sull’indebitamento, sui consumi, è fallito». Questo aspetto è molto importante in quanto il sistema finanziario è collegato al nostro sistema di vita: noi non saremmo, infatti, arrivati a una crisi così grave se non fosse stato adottato, da parte di alcuni soggetti, uno stile di vita improntato all’agire senza porsi alcun limite nella spesa e negli investimenti.
Focalizzando l’attenzione sugli errori commessi dalle banche nel contesto attuale, Garavini ha sostenuto che l’errore principale è stato quello di aver scelto di diventare dei ‘moloc’. «C’erano aziende incredibilmente funzionanti in Italia - ha spiegato - che un bel giorno si è deciso di fondere per fare dei grandi complessi nazionali e multinazionali, sono state create delle banche che hanno perso di vista il territorio». Il fatto di avere una banca che mantiene delle radici locali può essere diseconomico da un punto di vista di profitto, in quanto richiede che vengano pagate strutture, direttori e dipendenti in numero maggiore, ma ha il grosso vantaggio di tenere i rapporti col territorio. Il discorso dell’etica è, secondo Garavini, strettamente collegato al legame col proprio territorio.
In conclusione, Garavini ha espresso il desiderio di una presa di posizione da parte della Chiesa nel dibattito sulle problematiche economico finanziarie all’ordine del giorno, a maggior ragione tenendo conto dell’enormi assonanze tra gli stili di vita della società e le modalità della finanza.
Nota
L'incontro si è svolto mercoledì 22 ottobre 2008