Ferrari informa n° 2003/4

 

Il FerrarInforma

2003

 

« VIZI E VIRTÙ DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE »

 

Lo scorso 5 maggio è stato ospite del nostro centro il prof. Stefano Magagnoli , docente di Storia Economica all’Università di Parma.

 

Santa Maria de Pantasma è un piccolo municipio, appartato tra le montagne vulcaniche nel Nord del Nicaragua, compreso nel Dipartimento di Jinotega, uno tra i più poveri del pur poverissimo Stato centro-americano.

L’attività economica principale è rappresentata dalla coltivazione del caffè. Caffè di buona qualità, di altura, varietà molto apprezzata dal consumatore europeo.

Del resto, l’economia del Nicaragua deve molto alla coltivazione di questa pianta, che rappresenta una delle componenti principali del suo export.

Da qualche anno però, il prezzo di vendita di questa materia prima (determinato in modo omogeneo a livello internazionale) ha subito un calo senza precedenti, provocando una crisi molto acuta tra i produttori, specialmente in quelli piccoli che traggono la maggior parte del proprio reddito da appezzamenti di terreno di pochi ettari.

Il 94% dei produttori di caffè del Nicaragua coltiva appezzamenti dalle dimensioni molto ridotte (1,5/2 ettari) e il drastico abbassamento del prezzo di vendita (al di sotto degli stessi costi di produzione) ha provocato una crisi economico-sociale di proporzioni vastissime.

Nella zona di Santa Maria de Pantasma gli effetti sono drammatici: il reddito pro-capite dei cafetaleros è disceso sotto la soglia vitale, limitando enormemente (e preoccupantemente) lo stesso soddisfacimento dei bisogni primari (alimentazione, istruzione, ecc.).

Il Corso di Laurea in Economia dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale dell’Università degli Studi di Parma è impegnato in prima persona in un progetto di sostegno ai piccoli produttori di caffè di Santa Maria de Pantasma, finanziato dalla Comunità Europea, fornendo il proprio appoggio scientifico alla ONG capofila del progetto: Gruppo di Volontariato Civile (GVC) di Bologna.

Gli obiettivi della partecipazione al progetto sono molteplici.

In primo luogo, riuscire a mettere in movimento le prime leve di un processo economico capace di spezzare il “circolo vizioso” che affligge i campesinos di Pantasma: l’attività economica prevalente è basata sul caffè, tutti sanno produrre solo caffè, ma il caffè non consente oggi di avere margini sufficienti di guadagno. Per superare questo ostacolo è dunque necessario lavorare in due direzioni: da una parte realizzando partnership commerciali che possano remunerare di più il prodotto dei contadini di Pantasma (mercato equo e solidale, grande distribuzione cooperativa, ecc.), dall’altra spingendo nella direzione di una diversificazione della produzione agricola.

In secondo luogo, l’Università di Parma ha identificato nel “progetto Nicaragua” un’opportunità straordinaria per la realizzazione di stage pre-laurea destinati ai propri studenti, e già il prossimo anno una dozzina di essi si recherà per un paio di mesi a Pantasma a sperimentare sul campo le difficoltà della cooperazione ai paesi in via di sviluppo.

Infine, va ricordato che tra gli obiettivi più ambiziosi di questo progetto vi è l’attivazione di un canale di “cooperazione decentrata” tra il tessuto produttivo, sociale e istituzionale della regione Emilia-Romagna e quello del Dipartimento di Jinotega.

In questo caso i risultati attesi prevedono il progressivo coinvolgimento della realtà emiliana nel sostenere processi di irrobustimento delle capacità professionali, tecniche e manageriali degli attori nicaraguensi. Tutto ciò potrà avvenire, ad esempio, nel campo della formazione tecnico-professionale, nello scambio di buone pratiche amministrative e gestionali tra attori istituzionali, nella condivisione e nel sostegno alla diffusione di reti di biblioteche, di ausili didattici, ecc.

 

Per approfondimenti è possibile consultare il sito internet: www.cooperazionesviluppo.it

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